Corriere della Sera: Ecco Lodi, la piccola tapira nata al Parco delle Cornelle

Giuliano Ravasio
11 giugno 2019 | Rassegna stampa

Al Parco Faunistico Le Cornelle, dallo scorso 28 maggio, è arrivata Lodi, una piccola tapira la cui nascita è salutata come un vero e proprio dono dai veterinari e dagli esperti del Parco. Non solo perché il cucciolo è arrivato a sorpresa, in quanto non è possibile stabilire con esattezza la data del parto per questa specie, ma anche perché sua mamma ha alle spalle un passato particolarmente insidioso.

Isara — ribattezzata «Tapi» — è la mamma di Lodi e lo scorso luglio ha avuto seri problemi di salute. A seguito di forti dolori addominali uniti a difficoltà nel camminare, è stata portata all’Università di Veterinaria di Lodi e lì è stata sottoposta a una serie di accertamenti che hanno evidenziato una grave ostruzione gastrica. Non riuscendo a rimuoverla con l’ausilio di una sonda esofagea, si è deciso di sottoporre Tapi a un’operazione chirurgica d’urgenza. La matassa che si era formata nello stomaco per oltre 3 chili l’avrebbe altrimenti condotta al decesso. Ma la decisione non è stata semplice da prendere perché Tapi versava in condizioni critiche e aveva perso molto peso nell’ultimo periodo.

Grazie alla collaborazione tra i medici veterinari del Parco de Le Cornelle e i colleghi del modernissimo ospedale veterinario del polo di Lodi però, tutto si è risolto per il meglio. I medici hanno lavorato in equipe: tra loro Maurizio Oltolina, del Parco Faunistico Le Cornelle e Stefano Romussi, dell’Università di Lodi, che hanno eseguito l’intervento. Mentre il collega Ravasio, sempre di Lodi, ha sedato e monitorato Tapi durante tutta la durata degli accertamenti diagnostici. E non solo l’operazione si è risolta con successo: proprio a seguito dei controlli a cui Tapi è stata sottoposta, si è scoperto che era in dolce attesa.

La tapira di "Lodi"

La gestazione era circa al secondo mese e viste le condizioni di salute non si era certi che sarebbe arrivata al termine. Subito dopo l’intervento, Tapi è stata riportata al Parco dove con le amorevoli cure degli esperti si è potuta riprendere al meglio. Tapi ha dimostrato tutta la forza di una mamma: ha fatto terapia intensiva e fisioterapia mirata al ripristino delle funzioni digestive e intestinali e ha recuperato pienamente. Così, è tornata la speranza che anche la gravidanza potesse andare a buon fine. Inoltre, avendo un carattere molto docile, è stato possibile eseguire delle ecografie senza alcun bisogno di sedarla ma semplicemente facendole coccole e «grattini». E il 28 maggio, ecco Lodi. Vista la vicenda vissuta dalla mamma, non c’è stato alcun dubbio sul nome da dare al cucciolo.

Come tutti i tapiri neonati, Lodi presenta una tipica livrea marrone macchiata-striata di chiaro. Una colorazione mimetica che in natura protegge i piccoli dalla vista dei predatori e che rimarrà tale fino al 4° mese di vita in coincidenza con lo svezzamento della piccola. Poi la colorazione si sbiadirà progressivamente per sparire completamente o quasi attorno al 7-8° mese di vita, diventando marrone come quella degli adulti. Una storia a lieto fine, quindi, che apre la strada a nuove, dolcissime, attese come (si spera!) quelle dei rinoceronti bianchi. Dopo un anno dall’arrivo dell’esemplare maschio, da poco, a Le Cornelle, è scoppiata la passione tra i due esemplari di questa specie, Pancho e Geraldine. Non è certo se porterà a una gravidanza, ma le attese sono alte anche perché questi sono gli unici due rinoceronti bianchi in Italia potenzialmente riproduttivi. Non resta che attendere, quindi, e sperare che la natura faccia al più presto il suo corso.

Fonte Corriere della Sera