Fiocco azzurro al Parco Le Cornelle che dà il benvenuto ad un piccolo di sitatunga nato durante la convalescenza
La chiusura dei parchi faunistici non può – e non deve – influire sulla qualità delle cure rivolte agli animali: lo sa bene il personale del Parco “Le Cornelle”, che ha assistito ad un evento straordinario. La nascita del piccolo Sitatunga è avvenuta presso l’Ospedale Veterinario Universitario di Lodi dopo l’intervento della madre che ha messo “a rischio” la gravidanza. Dal 26 al 28 marzo al via il contest sulla pagina Facebook del Parco per dare il nome al piccolo. Gli ospiti del Parco Faunistico “Le Cornelle” non smettono mai di regalare emozioni: l’ultimo arrivato, un esemplare di antilope sitatunga, è nato in una situazione insolita, presso l’Ospedale Veterinario Universitario di Lodi dove la madre è stata operata 40 giorni prima del parto a causa di una frattura scomposta dell’arto anteriore. Un intervento delicato non solo per l’entità della frattura, ma che poteva compromettere anche la gravidanza. Una collaborazione, quella tra il Parco Le Cornelle e l’ospedale Veterinario Universitario di Lodi ormai consolidata da tempo e che ha permesso di curare diversi animali ospitati al Parco. Tutto è iniziato con una radiografia, effettuata dal personale veterinario del Parco dopo aver notato che la femmina di sitatunga aveva difficoltà ad appoggiare una zampa. L’accertamento ha evidenziato una grave frattura del radio, probabilmente provocata da una caduta accidentale e ha portato a conoscenza del personale veterinario anche la gravidanza dell’animale. A seguito della diagnosi è stato programmato un intervento d’urgenza per salvare madre e piccolo presso l’Ospedale Universitario. L’operazione di osteosintesi – portata a termine con successo in 4 ore dal dott. Maurizio Oltolina, direttore sanitario del Parco, dalla dott.ssa Liliana Carnevale e dal prof. Giuliano Ravasio, entrambi medici dell’Ospedale Veterinario Universitario di Lodi – ha portato l’equipe veterinaria ad optare per l’applicazione di un fissatore Ilizarov: una “gabbia”esterna fissata all’osso attraverso fili di acciaio che permette alla frattura di saldarsi e guarire. Il ricorso a questa soluzione, meno praticata rispetto ad altre tecniche chirurgiche, si è reso necessario a causa del tipo di frattura e delle dimensioni dell’animale. Quaranta giorni dopo l’intervento, durante la convalescenza della madre, è nato il piccolo, che è stato immediatamente riconosciuto e allattato. Nonostante la mamma fosse alla sua prima gravidanza ha dimostrato un grande spirito materno andando ad accudire e difendere il piccolo. Le due antilopi sitatunga hanno concluso il primo periodo di convalescenza, di circa due mesi, presso l’Ospedale Veterinario Universitario di Lodi, in attesa che si formasse il callo osseo attorno alla frattura e potessero essere rimossi i mezzi di fissazione esterni. Una volta rientrati al Parco, il cucciolo e la mamma hanno poi passato un altro mese in un box a loro dedicato, per permettere all’osso della zampa di saldarsi completamente. «Assicurare il massimo benessere agli animali ospitati è una nostra prerogativa, ciò è possibile grazie alla capacità e alla passione di tutte le persone che lavorano al Parco, una passione che ci aiuta durante il difficile periodo storico che stiamo attraversando. – dichiara il dott. Maurizio Oltolina, direttore sanitario del Parco – Il caso di questa femmina di sitatunga e del suo piccolo rappresenta un simbolo di speranza per tutti noi, oltre a evidenziare come, a disposizione dei nostri ospiti, non ci siano solo le migliori cure, ma anche attenzioni e premure. A tal proposito, vorrei ringraziare il prof. Ravasio per la collaborazione con l’Università di Lodi, e la dott.ssa Carnevale per la sensibilità dimostrata, andata ben oltre la semplice assistenza sanitaria alle due antilopi.» La specie di antilope sitatunga è diffusa in natura in Senegal, Kenya, Namibia e Botswana. Molto legata all’acqua, vive in foreste paludose, foreste a galleria lungo i corsi d’acqua e su isole nei laghi. Possiede un dorso arcuato, corna avvolte a spirale e zampe lunghe; il corpo è coperto da un folto pelo idrorepellente con caratteristiche macchie e strisce. Non esiste una stagione riproduttiva definita e al termine della gestazione, che dura 7-8 mesi, nasce un piccolo, raramente due. Si tratta di una specie vulnerabile con popolazioni in calo per la perdita dell’habitat – conseguente alle attività umane – e per la caccia a scopo alimentare. Con l’ultimo nato, gli esemplari di antilope sitatunga ospitati al Parco “Le Cornelle” sono in totale 6 adulti – 3 maschi e 3 femmine – e 3 cuccioli nati nel corso degli ultimi mesi.
Fonte: Le Cornelle